Biografia

 

Nata a Montegiorgio consegue la maturità artistica all’Istituto statale d’Arte di Fermo, Laureata all’Università di Bologna in Lettere Moderne. Si iscrive al perfezionamento in Storia dell’Arte Medievale a Bologna e consegue i Master in Didattica della Storia e Didattica dell’Arte all’Università di Roma. Ha pubblicato saggi e libri, collaborando con l’Università Politecnica delle Marche, alternando all’insegnamento la passione per l’arte. 

 Nel 1995 pubblica la monografia dello scultore: Gaetano Orsolini, Montegiorgio 1884 Torino 1954, nel 2000 il catalogo : Percorsi di Arte Sacra a Rapagnano dal sec. XVI al sec. XX. , nel 2004 in  collaborazione con il prof . Stefano Papetti cura, per la Motta Editori, la monografia del pittore Luigi Fontana, dal purismo all’eclettismo, nel 2006 il catalogo: Servigliano Viaggio nell’architettura e nell’arte e nel 2007: la Guida storica- artistica del Comune di Montegiorgio.

Per l’Università Politecnica delle Marche, Facoltà di Medicina e Chirurgia ha curato negli anni 2006 e 2007 saggi di arte e scienza, pubblicati nel Lavoro Editoriale, Uomini e luoghi della cultura nelle Marche.

Cura nel 2009, per i tipi della Litoemme di Rapagnano, il volume: I Luoghi, le Immagini e la Memoria del Passato, Fotografia, tra epica del quotidiano e Storia. Ritratto di un paese della provincia Fermana. Nel 2013 la monografia del pittore Giovanni Picca attivo sulla prima metà dell’800 tra le Marche e Roma.

Agli studi dell’arte alterna l’attività di pittrice esponendo le sue opere in mostre collettive e personali in Italia e all’estero. I dipinti si trovano in collezioni pubbliche e private.

Nel 1994 è finalista al premio Arte Mondadori con il dipinto: La luce penetrò l’ombra e consegue nel 1995 con il dipinto: Cristalli d’inverno il terzo premio della città di Milano per la sezione pittura, nel 1998 la medaglia d’oro della città di San Remo.

La mostra personale: Silenzio di una strada del 1994 e la struggente malinconia del paesaggio marchigiano in Luce per Antichi borghi a Milano del 1997 sono i momenti che hanno imposto la pittrice all’attenzione della critica.

E’ presente nel 2012, su invito del critico Walter Scotucci alla Biennale di Venezia, sala Nervi di Torino a cura di Vittorio Sgarbi. 

Affrontando il tema dei Grandi Labirinti , i lavori sono stati esposti a Montegiorgio, Ascoli Piceno, Bologna, Milano, la pittrice ha approfondito il dato figurativo innescando un serrato dialogo tra la luce, il colore e la forma. Nelle opere di paesaggio si evocano e si meditano, con una pittura ‘neofigurativa’, antichi grovigli, sorgenti vitali e specchi ingannevoli di una grande inquietudine esistenziale. (L.Pignataro)

 Il linguaggio pittorico approda a soluzioni estetiche inedite.

E’ Il tempo come indagine naturalistica e metafisica, il tempo che trasforma, sottrae, si rincorre e inesorabilmente travolge, il nucleo tematico di questo momento artistico. 

La ricerca del dato naturalistico che si apre alla suggestione dell’astrazione, il Vero e la sua poesia rintracciata sul filo della memoria, rappresentano il nucleo tematico di questa avventura artistica.